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La Cedolare Secca resta al 10%. Soddisfazione dell’U.P.P.I., ma non basta

Il Coordinamento dei Proprietari Immobiliari (FEDERPROPRIETÀ – U.P.P.I. – CONFAPPI –MOVIMENTO PER LA DIFESA DELLA CASA) prende atto che il governo ha riconosciuto le istanze da esso avanzate, riportando la cedolare secca sugli affitti al 10%, evidentemente rendendosi conto che l’aumento precedentemente proposto avrebbe penalizzato milioni di proprietari e l’intero settore immobiliare che ancora attraverso momenti di grande difficoltà.
Il Coordinamento tuttavia ribadisce che sono ancora da risolvere altri importanti problemi sulla casa:
1) Estensione della cedolare secca al 10% per i contratti ad uso abitazione su tutto il territorio nazionale;
2) Conferma cedolare secca al 21% per le locazioni commerciali ed estensione a tutti gli usi diversi dall’abitazione;
3) Estensione dei contratti concordati anche all’uso diverso dall’abitazione;
4) Riduzione della tassazione sulle seconde case fuori dal luogo di residenza utilizzate per abitazione personale;
5) Mantenimento della invarianza del gettito di IMU e TASI per evitare che, nell’ipotesi di accorpamento delle due imposte, venga determinata un’aliquota ai massimi livelli per ciascuna di esse, ribadendo che già da oggi milioni di proprietari sono buoni contribuenti versando allo Stato ed ai Comuni 50 miliardi l’anno, nessuno dei quali viene rinvestito nell’edilizia per le fasce deboli. Questa proposta è già stata ribadita dal Coordinamento nel corso dell’audizione in Commissione Bilancio e Finanze nella seduta svoltasi nel mese di luglio c.a.