Pubblichiamo di seguito la lettera inviata dalla Segreteria Provinciale U.P.P.I. Cremona agli organi di stampa locali in merito al mancato aggiornamento del software per la registrazione telematica dei contratti e i conseguenti problemi che questo causa alla cedolare secca per i negozi presso l’Agenzia delle Entrate.
Egregio Signor Direttore,
segnaliamo, con preoccupazione, come, ad oltre due mesi dall’entrata in vigore della cedolare secca per i negozi, non sia ancora disponibile l’aggiornamento del software RLI per la registrazione telematica dei contratti di locazione: la registrazione cartacea presso gli sportelli dell’Agenzia delle Entrate e, soprattutto, l’assenza di chiarimenti circa l’effettiva modalità di applicazione stanno creando notevoli problemi interpretativi ai proprietari di immobili.
La Presidenza Nazionale dell’Uppi rimarca l’esigenza di allargare l’applicazione prevista per i soli negozi -cat. C1- alle locazioni che gravitano intorno a tutte le attività commerciali, alberghiere e artigianali come gli uffici, i depositi e i laboratori, già fortemente in crisi a causa della recessione economica.
Altra forte criticità: l’applicazione della cedolare secca ai soli contratti stipulati nel 2019 ed esclusivamente nei casi in cui non risulti già in essere un contratto tra le medesime parti e per lo stesso immobile al 15.10.2018.
Si invita pertanto il Legislatore ad intervenire al più presto per ampliare la platea di contratti che potranno beneficiare della cedolare secca eliminando la limitazione temporale alla sola annualità 2019: infatti solo un alleggerimento della tassazione sulla proprietà immobiliare consentirà al settore di trainare l’economia del Paese verso la ripresa economica.
A tale proposito, a Cremona, l’Uppi, tutte le altre Associazioni locali della proprietà immobiliare unitamente ad Ascom ed Agenzie Immobiliari, stanno lavorando ad un tavolo operativo presso il Comune per contribuire al rilancio economico del centro storico con l’intento di attivare una convenzione territoriale per la definizione di canoni concordati ad uso commerciale, analoghi a quanto già esistente per il residenziale.